Crollo ai Fori Imperiali, estratto l'operaio sotto le macerie. "È in gravi condizioni"

Scritto il 03/11/2025
da Redazione web

L'applauso liberatorio della folla. Le squadre di soccorso al lavoro per 11 ore, hanno scavato anche con le mani. A Octay Stroici è stato praticato il massaggio cardiaco sul posto, poi la corsa in ospedale

Ai Fori Imperiali è crollata una parte della Torre de' Conti, a largo Corrado Ricci, dov'erano in corso alcuni lavori di ristrutturazione. Per tutta la giornata c'è stata apprensione per le condizioni di Octay Stroici, un operaio 66enne di origini romene, che è rimasto per 11 ore intrappolato sotto le macerie. Quando è stato estratto, si è levato l'applauso liberatorio della folla. È in gravi condizioni. I soccorritori hanno praticato il massaggio cardiaco sul posto, poi lo hanno caricato su un'ambulanza per essere trasportato fino al policlinico Umberto I. Le operazioni erano molto complesse per la fragilità della struttura che faceva temere nuovi crolli. Il lavoratore era stato messo in sicurezza in una camera d'aria e aveva la maschera d'ossigeno. I soccorritori hanno scavato anche con le mani per salvarlo. Un altro operaio di 64 anni, Gaetano La Manna, è rimasto ferito, ma in serata è stato dimesso dall'ospedale. "Ora sto meglio, ho sentito un boato ed è venuto tutto giù, è crollato tutto". Altri 3 operai che erano al lavoro sulle impalcature di sostegno alla Torre e che erano rimasti bloccati dopo il crollo, sono stati recuperati dai vigili del fuoco con un'autoscala.

In largo Corrado Ricci hanno lavorato i carabinieri del Comando di Piazza Venezia e della compagnia di Roma Centro che hanno circoscritto e messo in sicurezza l'area e che indagheranno con il Nucleo Ispettorato del Lavoro Carabinieri e Asl. Coordina le indagini la procura della Repubblica di Roma. I pm indagano per disastro colposo e lesioni colpose. Un nuovo crollo, che si è verificato poco prima delle 13, ha investito la squadra dei vigili del fuoco che stava operando per estrarre l'operaio ancora bloccato tra le macerie. I pompieri sono tutti incolumi.

La Torre de' Conti

Il primo nucleo dell'edificio, che sorge sull'area di un antico tempio romano dedicato alla dea Tellus, fu costruito nell’858 da Pietro dei Conti di Anagni. Esempio delle case-torri della Roma medievale, la Torre de' Conti fu citata da Francesco Petrarca nelle sue lettere, ed era conosciuta anche come Torre Maggiore o Torre Secura, per la sua inespugnabilità.

Nel 1203 la torre fu sicuramente fatta ampliare da papa Innocenzo III per la sua famiglia, i conti di Segni, e rivestita con lastre di travertino provenienti dai Fori Imperiali, poi asportate nel tardo Cinquecento in occasione della costruzione di Porta Pia. Nelle intenzioni del pontefice, la torre doveva rappresentare il potere ecclesiastico e tutelare le processioni papali da San Pietro al Laterano. Successivamente la torre, abbandonata, venne utilizzata come fienile e come deposito di carbone.

"Sono trent’anni che questo bene è abbandonato. Questo, così come palazzo Rivaldi qui all’angolo. È un rione pieno di situazioni a rischio che sarebbe bene monitorare e vigilare. E proteggere in caso di crollo", le parole di Romano Cruciani che vive a poche decine di metri dal luogo del crollo di una parte della Torre dei Conti, la struttura del XIII secolo a ridosso dei Fori Imperiali. L’uomo era vicinissimo al momento del crollo e racconta di una situazione di assenza di lavori di restauro che va avanti da anni, prima dei cantieri aperti in occasione del Giubileo. “Mi rendo conto che Roma è grande e sorvegliare e vigilare tutto è complicato. Ma, prima dei lavori che sono cominciati un anno fa per lo sbancamento di Largo Corrado Ricci e poi per il restauro della Torre, qui erano trent’anni che non si vedevano lavori", aggiunge.