L'amministrazione Trump ha annunciato un massiccio pacchetto di vendite di armi a Taiwan del valore di oltre 10 miliardi di dollari. Questi aiuti, che includono missili a medio raggio, obici e droni, hanno suscitato la furiosa replica di Pechino. "La Cina sollecita gli Usa a rispettare il principio della 'Unica Cina' e ha smettere immediatamente le azioni pericolose sugli armamenti a favore di Taiwan", ha commentato il portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun. Il dipartimento di Stato ha annunciato le vendite durante un discorso trasmesso in televisione dal presidente Donald Trump, che, dal canto suo, ha fatto scarsi accenni a questioni di politica estera e non ha parlato affatto di Cina o Taiwan. "Il governo taiwanese esprime la sua sincera gratitudine", ha affermato la portavoce dell'Ufficio presidenziale di Taipei, Karen Kuo.
Nuove armi per Taiwan
L'amministrazione Trump ha informato il Congresso Usa sul pacchetto composto da otto voci di armi per un valore di 350,3 miliardi di dollari taiwanesi (circa 11,1 miliardi di dollari, come detto), tra cui Taiwan Tactical Network e Tactical Assault Kit, pezzi di ricambio per elicotteri AH-1W SuperCobra dell'esercito, obici semoventi M109A7 Paladin, sistemi Himars e ulteriori missili anticarro.
Con l'intensificarsi delle sfide alla sicurezza regionale, soprattutto per la pressione militare cinese, il bilancio della difesa di Taiwan per il prossimo anno supererà il 3% del Pil, in linea con gli standard Nato, puntando al 5% entro il 2030, ha ricordato Kuo. Il governo ha inoltre proposto un budget speciale per la difesa con cui rafforzare la resilienza e le capacità asimmetriche. Kuo ha promesso che Taiwan continuerà ad attuare le riforme e a rafforzare la resilienza difensiva dell'intera società dell'isola allo scopo di "preservare la pace attraverso la forza". Taipei "continuerà a collaborare con gli Usa e gli altri Paesi con idee simili per sostenere la libertà e la democrazia e mantenere la pace e la prosperità nella regione", ha concluso la portavoce.
Nello specifico, gli otto accordi di vendita di armi annunciati mercoledì riguardano 82 sistemi di artiglieria a razzo ad alta mobilità, o HIMARS, e 420 sistemi missilistici tattici dell'esercito, o ATACMS - simili a quelli che gli Stati Uniti avevano fornito all'Ucraina durante l'amministrazione Biden per difendersi dalla Russia - per un valore di oltre 4 miliardi di dollari. Includono anche 60 sistemi di obici semoventi e attrezzature correlate per un valore di oltre 4 miliardi di dollari e droni per un valore di oltre 1 miliardo di dollari. Altre vendite incluse nel pacchetto comprendono software militare per un valore di oltre 1 miliardo di dollari, missili Javelin e TOW per un valore di oltre 700 milioni di dollari, pezzi di ricambio per elicotteri per un valore di 96 milioni di dollari e kit di ricondizionamento per missili Harpoon per un valore di 91 milioni di dollari.
Tensione tra Usa e Cina
In dichiarazioni separate ma quasi identiche, il Dipartimento di Stato ha affermato che le vendite servono "gli interessi nazionali, economici e di sicurezza degli Stati Uniti, sostenendo i continui sforzi del destinatario per modernizzare le sue forze armate e mantenere una capacità difensiva credibile". "Le vendite proposte contribuiranno a migliorare la sicurezza del destinatario e ad aiutare a mantenere la stabilità politica, l'equilibrio militare e il progresso economico nella regione", si legge nelle dichiarazioni. Il Ministero della Difesa di Taiwan ha espresso in una dichiarazione la sua gratitudine agli Stati Uniti per la vendita di armi, che secondo esso aiuterà Taiwan a mantenere "capacità di autodifesa sufficienti" e porterà forti capacità deterrenti. Il rafforzamento della difesa di Taiwan "è fondamentale per mantenere la pace e la stabilità nella regione", ha affermato il ministero. Il ministro degli Esteri di Taiwan Lin Chia Lung ha ringraziato a sua volta gli Stati Uniti per il loro "sostegno a lungo termine alla sicurezza regionale e alle capacità di autodifesa di Taiwan", che ha definito fondamentali per scoraggiare un conflitto nello Stretto di Taiwan.
Dura, come detto, la replica cinese. La parte americana "ha apertamente annunciato un massiccio pacchetto di vendita di armi avanzate a Taiwan, che viola gravemente il principio della 'Unica Cinà e i tre comunicati congiunti sino-americani", nonché "la sovranità, la sicurezza e l'integrità territoriale della Cina". L'iniziativa, ha aggiunto il portavoce, "mina gravemente la pace e la stabilità attraverso lo Stretto di Taiwan e invia un segnale gravemente sbagliato alle forze separatiste indipendentiste". Pechino "si oppone e condanna tutto questo con forza", ha rincarato Guo, lamentando l'operazione di vendita di armi dalla "cifra più alta mai registrata". Le forze separatiste "cercano l'indipendenza con la forza e resistono alla riunificazione con la forza, sperperando i soldi guadagnati con fatica dalla gente comune per acquistare armi e trasformando sconsideratamente Taiwan in una polveriera. Ciò non salverà il destino condannato dell'indipendenza di Taiwan e non farà altro che accelerare la spinta dello Stretto di Taiwan verso un maggiore pericolo militare e il rischio di guerra".