Tragedia in Nepal dove sono morti due alpinisti italiani: uno di essi era disperso da sabato mentre un altro è morto travolto da una valanga che si è abbattuta sul campo base della vetta dello Yalung Ri (5.630 metri) nella valle del Rolwaling, nel distretto di Dolakha, in Nepal, come fa sapere il Kathmandu Post. Si tratta di una spedizione differente da quella al monte Panbari dove non si hanno ancora notizie un dell'altro italiano tutt'ora disperso.
Cosa è successo
Secondo le informazioni diramate dai media locali, i due italiani erano rimasti bloccati al Campo 1 a causa delle forti nevicate: non è stato ancora reso noto il nome della persona scomparsa. Il maltempo dura da giorni a causa del ciclone Montha che dal Golfo del Bengala ha provocato forti piogge e nevicate in Nepal bloccando numerosi altri escursionisti.
La nota della Farnesina
"Da venerdì si sono persi i contatti con due alpinisti italiani, Alessandro Caputo e Stefano Farronato, impegnati in Nepal nella scalata del picco Panbari. I connazionali sono stati sorpresi da forti nevicate al Campo 1 (a 5.000 metri). L'allarme è stato dato dal capo del gruppo, Valter Pellino, rimasto invece, a causa di un malore, al campo base", ha spiegato la Farnesina. La macchina dei soccorsi, aggiunge la nota, "si è immediatamente attivata, anche con elicotteri, che hanno sorvolato la zona anche questa mattina. Le ricerche proseguono incessantemente sebbene ostacolate dalle difficili condizioni meteo". Il Consolato generale onorario a Kathmandu, in stretto raccordo con l'Ambasciata d'Italia a Dehli e con la Farnesina "sta seguendo direttamente l'evoluzione della situazione mantenendo informati i familiari dei connazionali".
Il permesso per scalare
Secondo quanto riportato da Everestchronicle, i due alpinisti italiani avevano ottenuto il permesso di arrampicata "da Sherpa Alpine Trekking Service Pvt. Ltd. con il permesso numero 102", come ha dichiarato il Dipartimento del Turismo nepalese che "sta costantemente coordinando e facilitando le operazioni di ricerca e soccorso con le agenzie interessate e altre autorità". Secondo Sagar Pandey, il presidente della Nepal Trekking Agencies Association, oltre mille persone sono già state soccorse nell'ultima settimana. "La scarsa visibilità ha reso molto difficili i voli in elicottero. Ma il meteo è migliorato", ha concluso.
Il Panpari Himal, situato nella remota regione occidentale del Nepal, si scala meno di frequente anche perchè si trova in un tratto aspro dell'Himalaya che spesso è soggetto a condizioni meteorologiche imprevedibili. Secondo i numeri del Dipartimento del Turismo, sono più o meno 1.400 gli alpinisti di 79 Paesi diversi che possono scalare diverse vette nella stagione in corso.