Askatasuna, l'accusa di FdI : “Il sindaco di Torino non poteva non sapere”

Scritto il 19/12/2025
da Redazione web

Patrizia Alessi, capogruppo di Fratelli d’Italia in Circoscrizione 7, punta il dito sul Patto di collaborazione: segnalazioni ignorate, presunte violazioni fin dall’inizio e lo scioglimento dopo l’intervento della polizia

L’edificio di Askatasuna, occupato per trent’anni e sgomberato ieri, torna al centro dello scontro politico a Torino. Fratelli d’Italia sostiene che l’amministrazione comunale fosse a conoscenza da tempo delle presunte violazioni del Patto di collaborazione che aveva avviato il percorso di “legalizzazione” del centro sociale. Al centro delle accuse ci sono le segnalazioni presentate nei mesi scorsi in Circoscrizione 7, territorio in cui si trova lo stabile.

A rivendicarle è Patrizia Alessi, capogruppo di FdI in Circoscrizione 7, che parla di iniziative rimaste senza risposta. Secondo la consigliera, interrogazioni, lettere e comunicati avevano già messo in evidenza come l’intesa tra Città e centro sociale fosse stata disattesa sin dall’inizio.

“Il Patto di collaborazione per rendere Askatasuna ‘bene comune’ prevedeva che l’edificio fosse vuoto, senza persone e attività, ma questo non è mai avvenuto”, afferma Alessi. La consigliera fa riferimento in particolare ai piani superiori dello stabile, indicati come non agibili nei verbali dell’ASL, dove “le luci sono sempre state accese come abbiamo dimostrato fin dall’inizio dell’accordo”. Una situazione che, secondo FdI, sarebbe stata evidente ben prima dell’intervento delle forze dell’ordine.

Alessi aggiunge che le immagini scattate dai residenti documentavano la presenza di persone all’interno dell’edificio. “Il Sindaco lo ha sempre negato continuando il Patto – prosegue – anche se alcune persone addirittura vivevano in quei locali”.

E acora: “Con i miei colleghi di FdI in Circoscrizione 7 Giovannini e Caria e alcuni cittadini avevamo presentato un ricorso al TAR del Piemonte chiedendo la sospensiva del Patto”, spiega Alessi. La richiesta era stata respinta, anche sulla base dell’assunto che l’edificio fosse libero da persone. Il caso, poi, era approdato al Consiglio di Stato, che aveva accolto in parte le ragioni dei ricorrenti, disponendo la celere fissazione dell’udienza pubblica di merito da parte del Tar. Secondo la capogruppo di FdI, però, lo scioglimento del Patto deciso dal sindaco dopo l’intervento della polizia rende ora superata quella richiesta.

“Dopo l’intervento di ieri non poteva non farlo”, conclude Alessi. “Noi saremmo andati avanti fino alla fine, sapevamo di essere nella ragione. È finito un Patto di collaborazione scellerato, ha vinto lo Stato riportando la legalità su una città ambigua”.