Liturgia, la linea del Papa ai cardinali: "Conservare tradizione ma aprire a progresso"

Scritto il 19/12/2025
da Nico Spuntoni

Come anticipato dal nostro giornale, Leone XIV vuole che nel Concistoro ci sia un'"approfondita riflessione" sulla questione liturgica

Nelle scorse ore è arrivata ai cardinali la lettera natalizia del Papa di cui IlGiornale aveva rivelato l'esistenza e anticipato i contenuti. Una missiva che detta l'agenda per il prossimo concistoro straordinario del 7 e 8 gennaio e che vi presentiamo nel dettaglio. "Un momento di comunione e di fraternità, di riflessione e di condivisione" lo ha definito nella lettera, consapevole che questo concistoro è "volto a sostenere e consigliare il Papa nella gravosa responsabilità del governo della Chiesa universale". Come avevamo spiegato, Leone XIV ha chiesto ai membri del collegio di prepararsi rileggendo l'esortazione apostolica Evangelii gaudium e approfondendo la costituzione apostolica Praedicate evangelium con cui Francesco ha riformato la Curia nel 2022. Un invito che arriva "in preparazione a questo importante momento collegiale" e che dunque lo ha portato a proporre alla considerazione dei cardinali "alcuni documenti del
Magistero pontifici"
e a indicare "temi particolare rilevanza"

Cardinali coinvolti

Tra i quattro temi suggeriti ci sono Sinodo e sinodalità che per Prevost vanno intesi come "strumenti di efficace collaborazione al Romano Pontefice, nelle questioni di maggiore importanza, per il bene di tutta la Chiesa". Una puntualizzazione che manifesta la volontà di Leone XIV di ridare importanza al sacro collegio depotenziato durante il pontificato bergogliano. Il nuovo Papa è consapevole di poter contare su un credito accumulato in questi mesi proprio per aver promesso ai suoi confratelli un maggiore coinvolgimento nel processo decisionale rispetto a quanto avvenuto negli ultimi 12 anni. Non a caso, nella lettera Prevost ha ringraziato i cardinali per "la manifestazione di filiale adesione e per il sostegno orante che sin dalla mia elezione ho avuto modo di percepire, sia negli incontri personali che nelle occasioni ufficiali". In questi sette mesi di pontificato, infatti, Leone XIV ha potuto "smaltire" quasi tutte le richieste di udienze fatte dai membri del collegio cardinalizio e ha dedicato anche agli ultraottantenni almeno venti minuti del suo tempo. Occasioni private in cui il Papa ha parlato poco e ascoltato tanto, com'è nel suo stile.

La liturgia

Avevamo scritto che il Papa aveva inserito la liturgia tra i temi di "particolare rilevanza" indicati ai cardinali in vista dell'appuntamento dei giorni 7 e 8 gennaio. Quest'anticipazione ha suscitato grande interesse nei media internazionali specializzati. I fari sono puntati da tempo sulla questione liturgia soprattutto per cercare di capire l'atteggiamento che la Santa Sede adotterà nel pontificato prevostiano a proposito delle celebrazioni secondo la forma straordinario del rito romano, la messa tridentina che Benedetto XVI liberalizzò nel 2007 e che Francesco ha invece limitato dal 2021 in poi. Nella lettera ai cardinali, Leone XIV mette al quarto punto (rilettura di Evangelii gaudium per "un rinnovato e gioioso slancio nell'annuncio evangelico", approfondimento di Praedicate evangelium "in particolare considerando il rapporto di mutua interiorità tra la Chiesa universale e la Chiesa particolare" e Sinodo e sinodalità sono gli altri tre) "la liturgia" intendendo proporre una "approfondita riflessione teologica, storica e pastorale 'per conservare la sana tradizione e aprire nondimeno la via ad un legittimo progresso'". Una citazione tratta dall'articolo 23 della costituzione apostolica Sacrosanctum Concilium. Un punto che sembra lasciare aperta la possibilità del confronto tra cardinali sulla condotta da assumere nei confronti delle comunità di fedeli tradizionali in costante crescita, soprattutto in alcuni Paesi come l'Italia, gli Stati Uniti e la Francia.