La Ferrari Amalfi è la nuova interpretazione del concetto di Gran Turismo V8 secondo Maranello. Non un semplice restyling della Roma, ma un progetto completamente ripensato, che introduce un linguaggio formale più moderno, un abitacolo tecnologicamente avanzato e una meccanica profondamente evoluta. Una 2+ elegante nelle forme e ancor più coinvolgente nella guida, pensata per soddisfare un pubblico che vuole vivere la sportività Ferrari ogni giorno, senza rinunciare a comfort, praticità e stile. Il celebre V8 – senza elettrificazione - arriva a 640 cavalli, mentre il sistema frenante brake-by-wire e l’aerodinamica attiva integrata la rendono una delle proposte più complete e trasversali del Cavallino Rampante in questo segmento. Le prime consegne sono previste dal Q1 2026, mentre le ordinazioni sono aperte dal 19 dicembre 2026, ad un prezzo di partenza di circa 240 mila euro, escluse personalizzazioni ed equipaggiamenti aggiuntivi.
Design scultoreo
Le proporzioni della nuova Amalfi rappresentano il punto d’incontro tra eleganza e sportività. La linea nasce da una “speedform” affusolata, monolitica, che accompagna l’occhio lungo una superficie continua e pulita, caratterizzata da volumi scolpiti e una purezza formale che evolve la filosofia inaugurata dalla Roma. Il frontale rinuncia alla calandra “divisiva” della Roma, per adottare un’ala flottante in tinta carrozzeria sospesa su una sezione cava scura, soluzione che integra con discrezione proiettori e sensori, enfatizzando la larghezza della vettura e pulendo visivamente il muso. Si recuperano con lei alcuni stilemi già visti con le ultime creazioni di Maranello.
Il cofano lungo e scolpito segnala la presenza del V8 in posizione centrale-anteriore, mentre le fiancate sono scavate, pulite, quasi levigate dal vento, al pari della coda. I gruppi ottici posteriori si nascondono in tagli grafici essenziali, lasciando libero il volume di coda che culmina nel nuovo spoiler attivo completamente integrato nel profilo. Una firma stilistica pulita, tecnica, che riesce a richiamare le Ferrari del passato senza alcuna nostalgia forzata. Segue la Roma da questo punto di vista, con accenni più moderni. Le dimensioni restano armoniose: 4,66 metri di lunghezza, 1,97 di larghezza e un’altezza di 1,30 metri, con una carreggiata posteriore più ampia rispetto alla Roma. I cerchi da 20 pollici mantengono una spalla generosa, conservata appositamente per non sacrificare il comfort di marcia, mentre la gamma pneumatici specifici sviluppata con Goodyear, Pirelli e Bridgestone (245/35, 285/35 R20) garantisce una risposta omogenea fra agilità e stabilità. Il colore di lancio Verde Costiera, un verde ottanio ispirato alla costa amalfitana, valorizza ulteriormente i volumi scolpiti, aggiungendo un tocco fresco e distintivo.
Interni più fruibili e tecnologici
Se l’esterno punta sulla purezza formale, l’abitacolo è un concentrato di tecnologia e cura artigianale. La filosofia a doppio cockpit - già visto sulla 12Cilindri - definisce due zone simmetriche e avvolgenti, collegate visivamente da una plancia monolitica dove il quadro strumenti digitale e le bocchette di aerazione convivono all’interno di un unico blocco. Il tunnel centrale, fresato dal pieno in alluminio anodizzato e sospeso, integra il cancelletto del cambio, la sede della chiave e la ricarica wireless. Si tratta di un elemento innovativo per Ferrari, diverso da quanto visto sino ad oggi per questa linea di prodotto.
Nuovo anche il volante, che abbandona parte dei comandi touch per tornare alla fisicità dei pulsanti, soluzione adottata per migliorare ergonomia e precisione d’uso. Sulla sinistra torna l’iconico tasto di accensione in alluminio rosso, mentre sul retro, due rotelle gestiscono volume e stazioni. Anche sulle razze troviamo una serie di comandi fisici, abbandonando quelli a sfioramento aptico presenti sugli altri modelli fino ad oggi in gamma. L’HMI (Human-Machine-Interface) si articola su tre schermi: un quadro strumenti da 15,6 pollici ricco di informazioni dinamiche, un display centrale da 10,25 pollici per infotainment, climatizzazione e impostazioni vettura, e un display passeggero da 8,8 pollici che permette a chi siede accanto di seguire forze G, velocità, regime motore e molto altro. Migliorate le performance, la connettività con Android Auto (novità) e Apple CarPlay nonché la reattività al touch.
La fruibilità cresce sensibilmente grazie alla configurazione 2+, che consente l’utilizzo dei posti posteriori per bagagli, borse o bambini piccoli, migliorando l’usabilità quotidiana della vettura. Il bagagliaio cresce di un litro, 273 per la precisione, perfettamente sfruttabili e adatti per una vacanza di coppia. I materiali sono pregiati e scelti con cura: fibra di carbonio, pelle di alta qualità e alluminio lavorato dialogano con la tecnologia. Su richiesta, i sedili comfort includono massaggio a dieci sacche d’aria, ventilazione e una serie di programmi dedicati. Questi, provati durante il nostro test drive in anteprima, son risultati incredibilmente comodi e personalizzabili, per accogliere qualsiasi tipo di fisico. A chiudere il quadro, il sistema audio Burmester da 14 altoparlanti e 1200 watt, disponibile come optional, ricrea un ambiente sonoro immersivo da riferimento nel segmento.
Più potenza, più sfruttabile
Il cuore tecnico della Ferrari Amalfi è l’ultima evoluzione del V8 biturbo da 3.855 cm³ della famiglia F154. In questa configurazione, la potenza sale a 640 cavalli a 7.500 giri, mentre il limitatore tocca i 7.600 giri. Pur trattandosi di un turbo, la ricerca della linea rossa è sempre presente, volendo sfruttarla il più possibile a regimi alti, per una diversa esperienza di utilizzo. L’aumento delle prestazioni non deriva da un semplice incremento della pressione di sovralimentazione, ma da un lavoro chirurgico sui turbocompressori ora controllati in modo indipendente e capaci di raggiungere i 171.000 giri al minuto. Sensori di pressione dedicati a ciascuna bancata e una nuova centralina, condivisa con 296 GTB e Purosangue, rendono la risposta dell’acceleratore più immediata e precisa. Il risparmio di peso (2.5 kg in totale) arriva dagli assi a camme alleggeriti, dal nuovo basamento (lavorato con maggior precisione, rimuovendo materiale superfluo) e dalla scelta di un olio a bassa viscosità che riduce del 30% la resistenza nelle fasi di riscaldamento. L’erogazione è continua e ancor più lineare grazie alla turbina compatta a bassa inerzia, alla tecnologia twin-scroll e ai collettori di scarico a lunghezza equalizzata, che contribuiscono anche a definire un timbro sonoro pulito, pieno e distintivo, pur nel rispetto delle normative più severe.
Migliorie anche sul fronte della trasmissione, con il nuovo cambio F1 doppia frizione a otto rapporti (a bagno d’olio), evoluzione dell’unità introdotta sulla SF90 Stradale, che beneficia di una gestione software ottimizzata che ne migliora ulteriormente la rapidità e la fluidità, ma soprattutto la risposta meccanica alla pressione dei paddle in carbonio: più immediatezza, maggior coinvolgimento alla guida, più connessione uomo-macchina. La coppia conica a basso attrito e il carter secco completano un quadro meccanico che punta a migliorare sia le prestazioni sia la fruibilità quotidiana. Il risultato sono numeri da autentica sportiva: 0-100 km/h in 3,3 secondi, 0-200 in 9,0 secondi e rapporto peso/potenza di 2,29 kg/cv.
Doppia anima, GT elegante e sportiva pura del Cavallino
Su strada, la Ferrari Amalfi esprime quella doppia natura che il design suggerisce e la tecnica rende possibile. È una GT capace di offrire comfort (sopra ogni ragionevole aspettativa) e silenziosità nei trasferimenti, con un assetto sopraffino (ammortizzatori MagneRide semi attivi) che assorbe in maniera magistrale le imperfezioni e un cockpit raffinato che invita a macinare chilometri. Risulta molto più comoda e ovattata rispetto ad altre sportive di gamma media o, addirittura, hot-hatch esasperate, senza però rinunciare a nulla in termini di dinamica di guida – sintomo di una piattaforma arrivata ormai alla massima evoluzione. Ma basta ruotare il Manettino per scoprire l’altra personalità, quella da sportiva pura.
Il lavoro fatto sul framework dinamico SSC (Side Slip Control) 6.1, sull’impianto frenante brake-by-wire (con dischi carboceramici di serie) e sulla nuova modulazione dell’ABS Evo è determinante: questo permette frenate più potenti, più modulabili e maggior costanza nella gestione della pressione frenante, indipendentemente dalla spinta sul pedale del freno. Il sensore 6D analizza di continuo asfalto, accelerazioni e slittamenti, permettendo all’auto di adattarsi istantaneamente alle condizioni, molto meglio e più velocemente di quanto fatto sino ad oggi. La stima del grip tramite EPS è più precisa e rapida, offrendo un controllo superiore anche su fondi difficili, come quelli incontrati in Algarve, in Porogallo con 14 gradi e fondo scivoloso, umido e polveroso. Il risultato è una vettura reattiva ma composta e incredibilmente prevedibile, capace di stupire per la velocità e precisione di inserimento ma anche di progressività nei movimenti, con un posteriore che comunica molto e un’elettronica capace di accompagnarci fedelmente senza far avvertire la sua presenza. C’è stata anche una maggior polarizzazione delle modalità di guida: in WET e Comfort l’auto è più mansueta e gestibile di quanto visto con Ferrari Roma, mentre le nuove tecnologie introdotte hanno permesso di innalzare ulteriormente le performance nelle modalità Sport, Race e CT Off, avvicinando molto Amalfi ai canoni sportivi delle più pure del Cavallino Rampante. Si parla di GT V8 ma, di fatto, son presenti tutti i connotati e le condizioni per definirla una vera supercar di Maranello.
L’aerodinamica attiva aggiunge un ulteriore livello di raffinatezza: nelle fasi di guida più impegnate, il nuovo spoiler posteriore passa automaticamente alla configurazione High Downforce generando fino a 110 kg di carico a 250 km/h. Una transizione impercettibile per chi guida, ma determinante per stabilità e precisione nelle curve veloci e nelle frenate intense. È questa combinazione di tecnologie, sensibilità e calibrazione a rendere l’Amalfi una Ferrari dal carattere duplice: elegante e discreta nella vita quotidiana, perfetta per qualsiasi spostamento breve o più impegnativo, precisa e vivace nella guida sportiva, capace di emozionare senza mai risultare estrema o impegnativa. Una vera supercar ma in abito da sera.
Prezzi e considerazioni finali
In Italia, la Ferrari Amalfi parte da 240.000 euro, cifra che la colloca in pieno nel territorio delle Gran Turismo di alta gamma, ma giustificata da un contenuto tecnico profondamente aggiornato, un design completamente ripensato e un abitacolo che rappresenta uno dei più importanti salti generazionali recenti del marchio. Ad oggi, sono poche le alternative che, per queste cifre, consentono di gestire in maniera così magistrale le prestazioni e la sicurezza, senza compromettere il piacere di guida e le emozioni. La nuova berlinetta V8 2+ di Maranello è una vettura che evolve il concetto di GT senza snaturarlo: resta elegante, versatile e fruibile, ma aggiunge una componente dinamica e tecnologica che la rende una delle proposte più complete e raffinate della gamma. Un’auto capace di interpretare la sportività Ferrari in chiave moderna, parlando tanto al cuore quanto alla razionalità del proprietario.

