La striscia di Susa

Scritto il 19/12/2025
da Tommaso Cerno

Predicatori di democrazia che poi tirano sassi e molotov per le strade, oggi per Gaza domani non si sa, non hanno più il loro centro sociale occupato. Perché lo Stato rimette qualche regola in questo strano Paese dove se occupi una casa vai al Parlamento europeo, invece se la compri quello stesso Parlamento ti scarica addosso una miriade di tasse e poi pretende che tu spenda ancora, e ancora, per avere il bollino energetico. Tutto questo mentre in Cina intossicano il pianeta con carbone e petrolio e fanno lavorare i bimbi per rivenderci i marchi del lusso sottocosto. Non c’erano dubbi che a difendere i giovanotti guerriglieri di Torino scendessero in campo i loro amichetti di sinistra, Avs in testa, in un mix spumeggiante di islamismo, marxismo, fancazzismo che li rende oggi davvero i «disoccupati». Nel senso tecnico, cioè senza più un edificio abusivo da usare a sbafo, e nel senso letterale, cioè senza un lavoro e pronti - come fanno sapere - a riempire strade e piazze per menare le mani e gridare poi al fascismo degli altri. Io invece ringrazio il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi perché dopo decenni questo governo fa il governo. E dice basta alla moda di chiamare centro culturale un bunker di anarchia e sassaiole.

Fra l’altro esteso ormai da anni alla valle dei No Tav, teatro del primo prototipo planetario di centro sociale a cielo aperto. E lassù per far passare un treno abbiamo dovuto mandare i Lince dell’esercito, come se fosse la striscia di Susa. Mi sembrava strano che il sindaco di Torino Lo Russo fosse d’accordo con lo Stato. E infatti i ragazzotti senza più casa se la sono presa con lui. Aveva promesso di lasciarli fare. Ma, cara sinistra, la legge non vale solo quando fa comodo a voi.