Una crisi senza fine, quella della Fiorentina, che oltre all'ultimo posto che occupa in campionato con soli 6 punti dopo 15 gare e nessuna vittoria all'attivo (nell'ultimo turno è arrivata la sconfitta interna contro il Verona), ha perso anche l'ultima e decisiva gara di Conference League contro il Losanna e sarà costretta a disputare gli spareggi avendo concluso al 15esimo posto. Per queste ragioni, la tensione con i tifosi è alle stelle ed in vista della gara di Serie A di domenica 21 dicembre contro l'Udinese, il cuore pulsante della curva ha già stabilito di protestare facendo mancare il proprio apporto nei primi 20 minuti, con i tifosi che entreranno allo stadio in un secondo momento.
La rabbia della Curva Fiesole
"Lo scempio che squadra e società stanno portando avanti ha ormai superato ogni limite di sopportazione per tutto il popolo viola. I gruppi organizzati pertanto comunicano che per i primi 20 minuti della partita tra Fiorentina e Udinese la Curva Fiesole rimarrà vuota", si legge in un duro comunicato. "Invitiamo tutto lo stadio a fare lo stesso. Il silenzio e la nostra assenza sono ciò che si merita chi sta calpestando la storia di una città e la sua gente. Vergognatevi tutti!". Insomma, si preannuncia una domenica "calda" all'Artemio Franchi con i tifosi sul piede di guerra, sportivamente parlando, e una tensione che certamente non mancherà visto il clima che ormai si respira da parecchie settimane.
"Ora bisogna reagire"
A mettere la faccia dopo la sconfitta in Conference League è stato Rolando Mandragora che alle domande della stampa ha detto che bisogna cercare di uscire al più presto dall'attuale situazione che vive la Viola. "Bisogna trovare la forza di reagire, la situazione si sta facendo sempre più difficile e complicata, noi dobbiamo essere i primi" ha rimarcato ai microfoni di SkySport il centrocampista che ha voluto chiarire l'episodio della fascia di capitano quando gli è stata consegnata dal compagno di squadra Dzeko al momento del cambio. "Non mi permetterei mai di buttarla per terra. È scivolata, l'ha presa Viti e l'ha data a Pablo Marì che nella distinta era il vice capitano designato".
A parte questo episodio, è inevitabile che i problemi più importanti riguardano la crisi in cui è sprofondata la Fiorentina e da cui non sembra in grado di uscire. "Forse abbiamo parlato fin troppo finora, dobbiamo reagire con i fatti, scavando in noi. Siamo delusi, arrabbiati" ha ribadito Mandragora. "Non so perché non riusciamo a reagire - ha aggiunto Sohm - So solo che adesso dobbiamo più che mai stare uniti. Siamo poco squadra vedendoci in campo? Non lo so. Se ne è discusso tanto. Se è anche una questione di testa? C'è anche paura, non possiamo fare peggio di così, bisogna cercare una soluzione perché non dobbiamo continuare in questo modo. La Fiorentina non è abituata a stare così in basso, dobbiamo giocare con maggiore energia".

