In Spagna, com'era ovvio attendersi visto il clamore della notizia, impazzano le ipotesi sulle motivazioni alla base dell'improvvisa e inattesa separazione tra il numero uno al mondo Carlos Alcaraz e il suo storico allenatore Juan Carlos Ferrero.
Un sodalizio in apparenza inscalfibile durato 7 anni, dall'agosto del 2018, durante i quali il tennista di Murcia ha portato a casa 24 trofei, tra i quali 6 Slam, 8 Atp Masters 1000, 8 Atp Tour 500 e 2 Atp Tour 250. Non solo, dal momento che tra il coach e Carlitos si era instaurato un rapporto che pareva andare ben oltre i legami contrattuali, così solido da rendere impronosticabile un futuro in cui i due avrebbero separato le loro strade professionali. E invece così non è stato, e la notizia dell'interruzione di questa proficua collaborazione, esplosa in Spagna, è diventata virale in tutto il mondo.
Ma per quale motivo Alcaraz ha deciso di mettere la parola fine a questo sodalizio? Perché se c'è una cosa chiara, al momento forse l'unica, è che a tagliare i ponti sia stato l'entourage del giovane tennista murciano: "Avrei voluto continuare, chiudo un capitolo molto importante della mia vita con nostalgia ma anche con orgoglio ed entusiasmo", ha dichiarato Ferrero, lasciando intendere in modo chiaro che non si tratta di una sua scelta.
Il toto ipotesi in Spagna impazza, e tra quelle più clamorose ci sono le voci che vedono il tennista insofferente dinanzi alle rigide regole imposte dal suo oramai ex coach. C'è chi parla di un amore segreto, a cui Carlos vorrebbe dedicare più tempo rispetto a quello finora concessogli, e chi ritiene che il tennista pretenderebbe di poter godere di maggiori libertà per svagarsi, un aspetto, questo, rimarcato talvolta nelle sue interviste.
Per Marca, invece, i motivi della rottura sarebbero ben altri."Ferrero ha ricevuto il nuovo contratto sabato scorso, con l'obbligo di firmarlo entro 48 ore", spiega il quotidiano iberico,"ma nel documento erano presenti diverse clausole che l'allenatore valenciano riteneva inaccettabili". "L'aspetto finanziario dell'accordo, che includeva una significativa riduzione dello stipendio, non ha rappresentato un problema rilevante", si legge ancora, "mentre altri punti, non direttamente legati al tennis, lo sono stati. Nella stagione appena conclusa, Carlos Alcaraz ha guadagnato 18,8 milioni di dollari, portando il totale della sua carriera a 57,5 milioni di dollari. Lunedì mattina è stata annunciata la rottura".
Quindi sul taglio percentuale dei prize money incassati da Alcaraz nessuna frizione, pare, mentre i problemi sarebbero sorti per altre clausole, e una su tutte avrebbe rotto definitivamente il giocattolo per via di dissidi del coach con la famiglia del tennista, in particolar modo il padre. Carlitos e il suo entourage vogliono Murcia come centro sportivo di riferimento (per promuovere al contempo l'accademia di Carlos senior), mentre Ferrero sarebbe voluto restare nel suo quartier generale di Villena ad Alicante. Due posizioni inconciliabili, così come quella di concedere al tennista più tempo da dedicare a tornei non ufficiali ed esibizioni, importanti per la tasca ma in grado di sottrarre energie fisiche e mentali al Tour.
Chi prenderà il posto dello storico coach? Per ora si parla di Carlos Moya o David Ferrer, ma anche di Goran Ivanisevic o Ivan Ljubicic, ex allenatore e simbolo della rinascita di Federer, anche se i più romantici vorrebbero vedere Nadal al fianco di quello che considerano il suo erede.

